Quanto costa registrare il contratto di locazione?
Registrare il contratto di locazione è un’operazione necessaria e obbligatoria per tutti i contratti della durata superiore ai 30 giorni. Per saperne di più, continua a leggere!
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Il contratto di locazione di un immobile viene stipulato tra un locatore (proprietario della casa) e un locatario (conduttore/inquilino). Tramite questo contratto il locatore concede l’utilizzo di un bene al conduttore che, a sua volta, si impegna a corrispondere al proprietario il compenso in denaro anticipatamente concordato. Per evitare le sanzioni è fondamentale che questo venga poi trasmesso all’Agenzia delle Entrate, entro e non oltre i 30 successivi alla stipula.
Quali spese bisogna affrontare per registrare un contratto di locazione?
Il costo della registrazione è composto da due imposte:
- Imposta di registro. Questo tipo di imposta varia a seconda dell’immobile locato o affittato. Per l’uso abitativo è solitamente del 2% e, almeno per il primo anno, non può essere inferiore a 67€. Analizzeremo a breve le eccezioni. Le imposte di registro per il contatto di locazione devono essere sostenute in parti uguali sia da locatore che dall’inquilino.
- Imposta di bollo. In questo caso la cifra da pagare è di 16€ ogni 100 righe da pagare, per ogni copia. Questa spesa è a carico dell’inquilino se si tratta di immobile ad uso abitativo e a a carico del locatore se si tratta di un contratto commerciale
Come dicevamo l’importo dell’imposta di registro può variare. Ecco nel dettaglio i casi:
- Fabbricato ad uso abitativo: 2% del canone annuo, moltiplicato per le annualità del contratto. Per i contratti a canone concordato per immobili che si trovano in zone “ad elevata tensione abitativa”il corrispettivo annuo va però calcolato sul 70% del canone.
- Fabbricati strumentali per natura: anche in questo caso si tratta del 2%; diminuisce all’1% se la locazione avviene tra soggetti passivi d’iva
- Fondi rustici: 0,50%, moltiplicato per le annualità
Queste spese sono da sostenere se il proprietario di casa opta per un regime di tassazione ordinario. Scegliendo invece il regime di cedolare secca, entrambi i costi non dovranno essere versati. Questo tipo di regime offre infatti delle agevolazioni, se ti interessa approfondire l’argomento leggi anche: Tutto quello che c’è da sapere sulla cedolare secca
L’imposta di registro non è richiesta sulla cauzione, a meno che questa non venga depositata da un soggetto estraneo al contratto, in questo caso sarà del 0,50%.
Per i contratti pluriennali (uguali o superiori ai 2 anni) si può scegliere di pagare al momento della registrazione per l’intera durata del contratto, oppure anno per anno.
Qualunque regime si scelga, la registrazione deve essere effettuata tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. È possibile procedere in autonomia o ricorrere all’aiuto di un commercialista o del Caf.